COSA RESTA DI PIN8

COSA RESTA DI PIN8

Vi ricordate di quando , prima della sua scomparsa, voi cominciaste ad attaccare Pino Daniele per le sue scelte musicali che non erano in linea con tutto ciò che aveva precedentemente prodotto?

Come mai poi invece con la sua dipartita per tutti voi è stato degno di “santificazione”?

Ci ricordiamo bene che per tante persone la sua morte musicale fu quando Pino pubblicò “ Che Dio ti benedica“, per altri ancora ,invece, fu “Un uomo in blues“a segnare la fine di un’epoca. Tutto d’un tratto anche i suoi ultimi lavori sono stati rivalutati,post mortem.

In realtà crediamo che il nostro Pino, quello vero, non era né quello da ripudiare e neanche tanto meno quello da santificare ad ogni costo. Un’artista va vissuto, goduto e capito a 360 gradi.

Dopo il suo primo album “Terra mia” ha avuto un’evoluzione esponenziale forse anche perché, allargando i suoi orizzonti musicali, si è imbattuto in nuovi generi ed ha cominciato a guardare oltreoceano.

Vi ricordate il brano “ A me me piace ‘o blues“? Vi piace,eh? Pezzo di straordinaria musicalità ed innovazione. E se vi dicessimo invece che Pino compie un vero e proprio plagio copiando in maniera sostanziale una canzone del gruppo statunitense “Earth, Wind & Fire” ? Se ascoltaste “Jupiter” , il brano in questione, cadrebbe un altro mito? Oltre le sonorità che ricordano molto quelle del cantautore di Santa Chiara, il ritornello è praticamente identico.

Siccome noi non siamo qui a demolire nessuno, facciamo questo esempio giusto per dimostrarci che nessuno ha inventato nulla, anche perchè sarebbe estremamente riduttivo pensare soltanto per un momento che Pino possa essere solo questo.

Nella sua carriera può vantare collaborazioni illustrissime quali ad esempio con Pat Metheny, Richie Havens, Eric Clapton, Claudio Baglioni, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia o anche Enzo Avitabile, La Nuova compagnia di canto popolare con la quale, in uno dei suoi concerti, dove Pino amava riunire diversi artisti di spessore, riarrangia “Terra mia” in un modo a dir poco da “friddo ‘ncuollo“.

Dove vogliamo arrivare? Vogliamo far capire che il suo talento era così grande da riuscire a trasformare un qualcosa di negativo,come il plagio, in una magia assoluta perché pur “rubando” uno stile ed un brano altrui è riuscito a napoletanizzare alla grande un genere di musica estera ,che poi ha reso proprio, contaminandolo esprimendosi in dialetto.

Come amava dire lui, le sue canzoni parlavano di sentimento, ed è proprio seguendo il sentimento che riesce a comporre canzoni come “Quanno chiove“, “Napul’è“,” Terra mia”, “Carte e cartuscelle” ,a volte il sentimento che metteva nelle sue canzoni esprimeva rabbia e protesta nei confronti di un sistema che a suo dire non andava proprio bene. Canzoni come “Je so’ pazzo“, “Faccia gialla“, ” Keep on movin‘” hanno consacrato Pino come la voce di Napoli. Ha avuto anche una fase popolare , quando nella canzone “Bella ‘mbriana” racconta ,a suo modo, dello spirito buono che, come da credenza, portava un buon augurio nelle case dei napoletani.

Stare qua a fare l’elenco di quanto fossero belle le sue canzoni sarebbe alquanto inutile, nonché lungo, quindi noi ci sentiamo di dire che Pino è un Sentimento che ogni giorno ci porta compagnia e continua ad arricchirci attraverso il grande tesoro musicale che ci ha lasciato.

Pino era Pino, e” voi non siete un c….” scherziamo(?)

Sappiamo bene qual è l’amore che è riuscito a generare in tutti noi e questo amore dovrebbe essere ridato a lui, a ciò che è stato e sarà,” RESTA QUEL CHE RESTA“.

di Salvatore Iodice e Fabio De Rienzo

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