Gli eventi sociali ai quartieri spagnoli- pane di Sant’Antonio. Così ci si avvicina l’un l’altro

Gli eventi sociali ai quartieri spagnoli- pane di Sant’Antonio

Così ci si avvicina l’un l’altro

Quella del pane di Sant’Antonio è un’occasione per rispolverare le tradizioni religiose?

Si, anche ma non solo, è soprattutto un collante per tenere unito lo spirito comunitario e sociale di un quartiere o, ampliando gli orizzonti, di una città che sente già forte il richiamo identitario ma che a volte sonnecchia all’atto dimostrativo e concreto di realizzare progetti comunitari, che possano legare non solo i napoletani a Napoli ma soprattutto napoletani e napoletani.

La convinzione identitaria è storicamente sempre stata forte nelle menti partenopee e ciò’ spiega i successi, i primati, le vette raggiunte dai napoletani in svariati campi: musica, letteratura, cinema, sport.

Ciò che è mancato, almeno in parte della nostra storia, in un periodo che definisco “il medioevo napoletano”, è stato il senso comunitario di appartenenza. In poche parole abbiamo sempre avuto una gran convinzione del proprio IO e poca del NOI.

Oggi, in realtà già da un po’, il vento è cambiato e NOI napoletani diamo dimostrazioni, ogni giorno, di un grandissimo senso di appartenenza, tutto riscontrabile nella musica, nella letteratura, nelle varie associazioni sorte negli ultimi anni e anche negli atti individuali quotidiani.

Adesso, scorrendo la rotellina per abbassare il livello di zoom concentriamo la nostra attenzione sui quartieri spagnoli: che si tratti della festa per l’evento Cuore di Napoli oppure la distribuzione del pane di Sant’Antonio si parla in ogni caso di occasioni per celebrare il ritrovato legame tra le persone, tra anime partenopee in cerca di un mondo ideale riscontrabile nella Napoli che fu, che potrebbe essere, che dovrebbe rinascere.

Il pane spezzato per ricordare la tradizione legata al santo ma anche e soprattutto per simboleggiare l’idea di comunità e condivisione, è l’ennesima prova che questo quartiere, questa città (riportando la rotellina dello zoom alla posizione iniziale) offre ai suoi abitanti, a sé stessa ma anche a chi  rende questo un amore non corrisposto.

Quando mi hanno chiesto di trovare qualche sponsor, qualcuno tra i miei intervistati, che potesse supportare l’iniziativa della distribuzione del pane ho subito pensato che non sarebbe stato affatto difficile ma non ho potuto verificare di persona. Il tempo di organizzare le idee che vengo ricontattato e mi vien detto di non cercare più alcun sponsor poiché già se ne erano proposti sin in troppi.

Questo dimostra o no parte di quello spirito comunitario di cui vi parlo?

Che eventi così si organizzino più spesso, no?

 

Fabio De Rienzo

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