L’erboristeria di Vico Lungo Gelso. Storia e magia in un quadrato pieno di energia.

L’erboristeria di Vico Lungo Gelso

Storia e magia in un quadrato pieno di energia

Voglio parlarvi di un luogo storico e magico…ma prima di tutto conoscete i quartieri spagnoli?

Se vi trovaste in Vico Lungo Gelso e cominciaste a percorrercela in direzione Chiaia ad un certo punto vi trovereste in un vicolo cieco ma fermandovi qualche metro prima trovereste alla vostra sinistra un’insegna antica: si tratta di un’erboristeria risalente al XIX secolo.

L’erboristeria nasce nel 1820, funzionava da ingrosso per le farmacie ma la sua funzione principale era quella di preparare in loco miscele di erbe e tisane su richiesta, a seconda dei vari malanni, dei clienti e gli approvvigionamenti delle materie prime per preparare i composti avveniva nelle campagne affidandosi ai contadini.

Anticamente la figura dello speziale, in napoletano meglio conosciuto come “erbaiuolo”, colui che portava avanti l’attività dell’erboristeria, era in qualche modo sostitutiva a quella del farmacista, almeno nella concezione odierna. Era a lui che le persone del popolo si rivolgevano per curare i propri malanni con l’aiuto di sostanze naturali ricavate da erbe.

La storia “antica” di questa erboristeria prosegue dritta fino al 1950 fino a quando il locale fu preso in gestione da Vittorio Avalle, erborista e naturopata, uomo molto conosciuto a quell’epoca in queste zone che non solo riuscì a consolidare la fama di questo locale come luogo erboristico per eccellenza ma portò in esso ed attorno ad esso un fitto alone di mistero, creando un luogo esoterico dalla forte concentrazione energetica.

Come dice il signor Mario, attuale gestore dell’erboristeria, non è un caso che il negozio sorga proprio in quel punto specifico, li si avverte una grande energia. Basta varcare l’ingresso per accorgersene ed esserne avvolto.

Se voleste far visitare a questo luogo storico, è con rammarico che devo dirvi che è troppo tardi. Già, il negozio ha chiuso i battenti, forse in maniera definita. Il sig. Mario, però, fa sapere che cercherà di portare avanti un progetto di crowdfunding per riaprire l’attività.

Chissà, dopo tutto si tratta di un luogo magico e magari, anche in questi tempi così frenetici e caotici, dove il superfluo la fa da padrone, tempi di scetticismo e di sospetti, forse ci sarà ancora spazio per la storia, la tradizione e i sentimenti.

Fabio De Rienzo

 

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