Luigi Carbone, vice-presidente della seconda municipalità di Napoli, :  “I cittadini siano più partecipi ai quartieri spagnoli”

Luigi Carbone, vice-presidente della seconda municipalità di Napoli, :  “I cittadini siano più partecipi ai quartieri spagnoli”

Ho incontrato Luigi Carbone vicepresidente della seconda municipalità di Napoli, del gruppo demA, per affrontare alcune problematiche del territorio dei quartieri spagnoli e di Napoli.

-La rivalutazione del territorio dei quartieri spagnoli, così come di altre zone che oggi si può constatare, soprattutto per quanto riguarda il fenomeno del turismo, è dovuta soprattutto all’amministrazione de Magistris oppure invece è questa amministrazione che si è trovata nel momento giusto?

Io credo che la verità stia sempre nel mezzo, cerco sempre di guardare le cose a 360 gradi. Sicuramente l’amministrazione attuale ha creato dei processi che hanno risvegliato l’orgoglio cittadino, era anche doveroso cominciare una risalita dopo il periodo 2007-2010 che forse è stato il più buio per la nostra città per il nostro quartiere.

Grandi investimenti in questa zona non si sono mai fatti, anzi il budget stanziato per i quartieri negli ultimi hanno puoi’ essere definito pari a zero. È stato fatto, però, un investimento mentale puntando proprio sulla voglia di riscatto, è stata tirata fuori un’energia che aveva voglia di esplodere.

La cosa più importante fatta nel quartiere, ma più in generale nella città, è stata quella di dare una visione nuova della realtà di Napoli, una nuova concezione. Se concentriamo la nostra attenzione ai quartieri spagnoli vediamo che sono sorte tantissime attività dedicate al turismo e ciò dimostra che nella testa delle persone sia nata una nuova mentalità. Nessuna istituzione ha elargito fondi per l’apertura di queste attività, sono tutte iniziative private ed individuali, nate però da una nuova concezione di comunità che, credo, sia dono della politica di de Magistris.

 

-Alcuni problemi, tra tutti quello dei rifiuti, dei rifiuti ingombranti che invadono le strade, sono ritornati. Non si è riusciti a debellare il problema?

Nel primo mandato de Magistris tutti noi amministratori locali abbiamo cercato di fare un lavoro educativo, quasi una porta a porta. Nel secondo mandato invece abbiamo posto l’attenzione su altre problematiche, su altri progetti ma ciò h fatto sì che il lavoro educativo svolto fosse dimenticato, semplicemente perché era un processo non ancora messo a regime e quando è così la gente ci mette poco a disimparare.

Ha disimparato in fretta, si è ritornato allo stato inziale. Noi amministratori abbiamo fatto tutto il possibile anche l’impossibile ma purtroppo esiste ancora una grande menefreghismo nei confronti del territorio e della comunità.

-Questo menefreghismo, la non-partecipazione al sentimento comunitario non è strettamente legato al malcontento, alla sfiducia nelle istituzioni?

In parte ha ragione però bisogna capire che l’amministrazione comunale non ha supporto dallo Stato, ma anzi tanti tagli sono stati fatti nei confronti dei comuni. È anche vero che problemi, quali soprattutto quello del trasporto pubblico, anche se le casse del comune sono prosciugate, potevano e dovevano essere gestite meglio anche da noi.

Anche per quello che riguarda le problematiche di Napoli bisogna capire che l’iter amministrativo è: Europa, Stato, Regione solo alla fine noi. Questo è un grido d’allarme che vorrei lanciare.

 

-Però magari il cittadino non può entrare in questi ragionamenti, percepisce solo l’assenza o il malfunzionamento di servizi che dovrebbero essere a sua disposizione. Inoltre l’assenza, in alcuni casi, la difficoltà nell’avere un dialogo diretto con l’amministrazione lo scoraggia.

No, io credo che il cittadino debba avere a prescindere un forte senso comunitario, comprendere le problematiche relative all’amministrazione locale e cominciare ad essere parte attiva nel territorio. Chi davvero vuol essere partecipe nel processo di miglioramento allora capirà che non esistono difficoltà e schermi nel contatto diretto con le amministrazioni.

Io chiedo questo: i cittadini siano più partecipi. Noi dell’amministrazione possiamo sbagliare ed è capitato che si siano fatti degli errori, allora ci diano una mano chi davvero vuol vedere una Napoli o un quartiere differente.

Fabio De Rienzo

 

 

 

 

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