Nel nome del padre

Come al solito cercherò di essere istintivo nell’affrontare la discussione, senza statistiche e senza dati ufficiali, ma dopo tutto se non dovessi usare il cuore per una giornata così, non saprei in che modo potrei farlo. Il papà: essere un papà, avere un papà, perdere il papà ma anche cercare di diventare un papà è il senso di una giornata come questa, che a volte può anche durare una vita intera. Come tutti sento questa festa dedicata al padre in modo molto intenso e con gli occhi di bambino faccio un salto nel passato a quando ero piccolino e mano a mano con  mio padre scendevamo per i giardinetti di piazza municipio per andare alla fiera di San Giuseppe, ricordo che era molto frequentata questa fiera, dove si vendevano animali: pulcini, paperelle, Cardellini, gatti e cagnolini. Oggi non c’è più questa usanza, ma l’immancabile zeppola fritta o al forno, quella si che non scomparirà, se vi trovate a passare per via Medina proprio di fronte alla questura troverete una bella bella chiesa che è dedicata al Santo e che nel giorno del 19 marzo è sempre aperta, andateci se potete, godetevi questa festa oggi ancora più di ieri girando la città, gustando i dolci tipici della festa e cercando di scoprire in ogni modo quali sono tutte usanze che i napoletani onorano in questa giornata. Essere padre è una grande responsabilità, ma anche una gioia, sentiamoci in qualche modo padri di tutti i figli della città.
Buona festa del papà.

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