Via taverna penta.Quasi n’copp a tutt negli anni settanta e ottanta ma forse ancora dapprima c’ era un signore che praticava somministrazione di una “bevanda” dagli effetti a dir poco magici ed afrodisiaci.

Lui con la sua postazione era la, se non erro all’incrocio con Vico lungo Montecalvario e non aveva rivali in quanto il suo brodo di polpo era di certo il più buono di Napoli.

Fino a quando ce l’ha fatta, lui questa attività l’ ha portata avanti con tutta la sua passione, altrimenti non si spiega la luce che brilla negli occhi di chi racconta di POCHILLO.

Quindi o era magica la sua bevanda, o era la Napoli d’allora che emanava ancora quella genuinità di un dopo guerra che aveva dato a tutti nuove speranze e larghe vedute. Dove si poteva stare tutti con le porte aperte e non c era la paura di subire furti o altre cose spiacevoli come oggi accade a molte ore del giorno e della notte.

Almeno questo è quello che mi raccontano i tanti anziani del quartiere ai quali spesso cerco di rubare ricordi e racconti di questo passato non troppo lontano  e devo dire che mentre ascolto qualche volta cerco di capire se ne parlano bene per partito preso o perché erano veramente dei bei tempi.

Certo è che i tempi sono cambiati nel dopo terremoto quando, come qualcuno dice, si è imbastardito il popolo a causa dell’entrata in gioco della criminalità organizzata che poi si è insinuata nel tessuto sociale e commerciale contaminandone irrimediabilmente lo sviluppo e la crescita per quasi un trentennio.

Ma torniamo al nostro POCHILLO ed il suo brodo di polpo, siccome non abbiamo tante informazioni per raccontare precisamente questo personaggio, ci aspettiamo ed auspichiamo che molti di voi ci diranno il resto su POCHILLO e sulle altre figure storiche dei quartieri spagnoli così da permetterci e permettervi di conoscere attraverso lo strumento dell’andare a chiedere ai nostri nonni chi erano i personaggi del nostro passato.