QS.2 : Il mio legame con i Quartieri.

Avevo scritto e quasi finito un articolo per questa pagina. Erano giorni però che credevo mancasse qualcosa ma non capivo cosa. Credo che alla fine fosse il fatto che ci mancasse un’anima a quelle parole. E come mi succede per tante altre cose, l’ispirazione l’ho avuta durante la notte.
Vi scriverò allora tutto ciò che ho pensato, come un fiume in piena, e sperando di essere il più chiaro possibile.
Si parte da una riflessione ed una speranza.
Il tema non può essere che i Quartieri Spagnoli, ciò che ne penso ed il mio legame.
Vorrei cominciare così la mia riflessione, ed é piuttosto una constatazione: se sei di Napoli e dei Quartieri, allora sei un vero napoletano. Sii fiero ed orgoglioso!
Ebbene ciò non significa che chi sia del centro storico, del pallonetto o piuttosto Scampia o Sanità non sia un vero napoletano, anzi. Ma se vogliamo riflettere pero sul accezione di napoletano DOC, ciò non potrà mai distaccarsi dall’essere dei Quartieri e così viceversa. Se sei “e copp’ e quartieri” non puoi non essere un vero napoletano.
Ma perché?
Possiamo avere vari argomenti che sostengano questa tesi:
  1. Geografia di Napoli. I Quartieri Spagnoli sono veramente IL CENTRO Napoli. Altri quartieri potrebbero dire che il centro sia la sanità o magari il centro storico o il pallonetto su piazza del Plebiscito. Certo, non é in discussione questo. Ma vorrei farvi una domanda, come si presenterebbe Napoli agli occhi del mondo se al posto di un quartiere storico-popolare come i Quartieri Spagnoli ci fosse uno più “comune” e ricco come Chiaia ed i suoi baretti, collinette con parchi come via tasso o il più rinomato Vomero? Immaginate Napoli senza i Quartieri Spagnoli, chiudete gli occhi perché vorrei esagerare ancora: se ci fossero piuttosto gli Champs-Elysées di Parigi o la Via del Corso di Roma al suo posto? Sapreste riconoscere Napoli come tale? Sarebbe veramente la Napoli che é famosa nel mondo, per i suoi pregi e difetti? Beh, io credo sinceramente che sarebbe solo una “NORMALE” e bellissima città d’Europa e del mondo. Ma invece ciò che rende UNICA Napoli nel mondo é che nel suo biglietto da visita ci sono appunto i Quartieri Spagnoli. Sono proprio loro a sublimare la bellezza della città, darle un carattere unico, un’identità.
  2. Il turismo a Napoli. Sempre una domanda, forse peccherò di presunzione e mancanza di esperienza, storicamente un turista ha mai chiesto « dove sono i quartieri »? Piuttosto direi più il centro storico, il Maschio Angioino o piazza del plebiscito ecc. Ma i Quartieri Spagnoli, io credo mai o al massimo la percentuale é quasi insignificante. Di fatto un turista se cammina per Napoli incontra già i Quartieri, magari ignorando cosa siano. Per loro i sapori, i rumori, i panni stesi dei vicoli, e tutto ciò che nel mondo é la Napoli popolare e folkloristica la si incontra e fotografa camminando semplicemente per Via Toledo. Per loro quella é Napoli! Oggi fortunatamente però, e direi finalmente, i turisti sono molti più di prima quelli che visitano e vivono i Quartieri, anche per una sola notte nei B&b. Voglio rincarare la dose: avete mai sentito di un turista che é passato per Napoli, non si é fermato al porto,a Capodichino o ancora a Piazza Garibaldi ma non é passato per via Roma senza vedere « e’ Quartieri »? La domanda é più che retorica. I Quartieri Spagnoli sono Napoli, Napoli é i Quartieri Spagnoli.
    Ecco ora si potrebbero aprire critiche, e disquisire su vari argomenti storico-popolari dopo queste argomentazioni che per i più possono essere semplici deliri notturni. Io però li inviterei prima di tutto a smontare la mia tesi, poi parlamm’ with love.
    Fino ad allora, ripeto, siamo FIERI ed ORGOGLIOSI così come lo sono io anche a 1200km di distanza da circa tre anni. Portiamo avanti questo ONORE che io all’estero penso piuttosto di portare l’ONERE.
    L’onere infatti é la mia battaglia all’estero( che per molti napoletani come me é semplicemente fuori i confini dell’ormai antico « Regno delle due sicilie ») e che combatto ad ogni momento opportuno. Difatti se é vero ciò che di bello abbiamo,sappiamo e ci cantiamo a volte solo noi di Napoli viene dai Quartieri é vero pure il contrario. Bisogna entrare appunto nelle critiche ed accettarle SE vogliamo crescere.
    Ed ecco che veniamo alla mia speranza annunciata all’inizio.
    Vorrei tanto infatti che il MIO e NOSTRO quartiere,cosi come Napoli stessa, possa MATURARE, piuttosto che cambiare. Contrariamente difatti a ciò che si potrebbe pensare, cambiare non é la vera soluzione. Perché?
    È semplice per me. Partendo dagli aspetti negativi come l’inciviltà feroce, la microcriminalità, la maleducazione selvaggia ecc credo che ormai non la si possa né eliminare né appunto cambiare per coloro che difatti sono cosi. Sono irrecuperabili. Credo piuttosto in Darwin e la sua “selezione della specie”. Credo infatti nella stragrande maggioranza delle persone che possono poco a poco spazzare via le “erbacce” dal quartiere. Credo quindi in quelle persone che sono al contrario civili, educati e amanti dei propri Quartieri Spagnoli. Il problema però, per me, é che taluni si lasciano andare al “lo fanno tutti, lo faccio anche io”, “é sempre stato cosi, che fa” o “le cose tanto non cambiano mai” ecc e quindi certi atteggiamenti vengono imitati per inerzia. Se poi, a questo si aggiunge qualche atto di omertà, grande o piccolo esso sia, alimenta solo gli oneri da portarci dietro e giustifica gli ignoranti “stranieri” ad avere i loro pregiudizi. La soluzione quindi potrebbe essere:se ognuno di noi, me compreso, lavorassimo su noi stessi, senza pensare agli altri ma riflettessimo un momento prima di agire e capire così che certi atteggiamenti sono OGGETTIVAMENTE inqualificabili o quanto meno rasenti all’inciviltà, potremmo finalmente emanciparci da queste etichette fastidiose che ci appiccicano felicemente addosso!
    Sono convinto quindi che possiamo maturare sotto questo aspetto. Ormai si nota ogni volta che torno a CASA: i Quartieri Spagnoli, come Napoli d’altronde, é in fermento, cresce. Chi vive tutti i giorni li forse non se ne rende conto proprio come un padre che di colpo vede i suoi bimbi belli che cresciuti. Io che purtroppo o per fortuna stacco ogni tanto la spina, al ritorno vedo la differenza di volta in volta. Me ne danno che non posso farne parte attiva. Sono però sempre li col cuore e con la mente che vi seguo e sostengo ogni volta che posso.
    Vorrei finalmente concludere per la gioia di tutti con un auspicio: se questo articolo, lunghissimo e pesante,criticabile, irreale o utopistico possa essere stato anche una sola goccia di positività in questo oceano che spruzza energie dappertutto chiamato QS.2 (almeno cosi io voglio intenderlo) ne sarei enormemente felice e soddisfatto di averne fatto parte.
    E cosi come mi aveva consigliato e voleva il mio amico Geppone, alla fine ho scritto una cosa più di getto, o meglio dire: “frienn’- magnann’”

Antimo Silvestre.

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